Colpo di Fulmine
Fandom: Fire Emblem Three Houses
Personaggi: Ashe Duran, Dedue Molinaro
Rating: SFW
Parole: 1100
Prompt: Pasticceria Il Cannolo
Note:
Desideravo scrivere da un bel po’ su questa coppia e ho visto una fanart bellissima con loro che fanno dolci e… ne ho approfittato ù_ù
La Pasticceria Il Cannolo è la pasticceria di Dedue
La prima volta che Ashe aveva messo piede all'interno della Pasticceria "Il Cannolo" si era trattato di un caso.
La sua giornata, fino a quel momento, si era rivelata essere pessima. Era iniziato tutto con un guasto nell'ascensore del suo appartamento che lo aveva fatto arrivare in ritardo alle sue lezioni all'università, si era dimenticato il pranzo e quando era stato il momento di lasciare la facoltà non solo aveva iniziato a piovere, ma il suo ombrello si era anche rotto pochi passi dopo aver lasciato lo stabile. Quello lo aveva portato a perdere il treno ed incamminarsi, sotto la pioggia, verso il suo appartamento.
Aveva freddo e anche se stava riuscendo a trovare parecchi punti nei quali ripararsi, non poté non vedere l'insegna luminosa della Pasticceria "Il Cannolo" come un'oasi nel deserto. Aveva superato tanti altri negozi, ma l'idea di potersi prendere una sorta di 'dolce di consolazione' per concludere con un piccolo sorriso la sua giornata non gli era sembrata un'idea così pessima.
Un solo passo per sentire l'aria calda e il profumo di dolci abbracciarlo, donargli sin da subito una piacevole sensazione di conforto. Due passi e un primo sorriso si allargò sul suo viso bagnato e arrossato per il freddo.
Tre passi e sentì il suo cuore perdere un battito.
Ashe era sempre stato un ragazzo romantico, ed era di quelli che credevano in cose come le anime gemelle, e per quel motivo gli era bastato incrociare gli occhi verdi del giovane uomo dietro il bancone per essere certo di essersi preso un verso e proprio colpo di fulmine.
«Benvenuto», lo accolse l'uomo con voce profonda e un piccolo sorriso gentile.
Era grande e grosso, dalla pelle scura e i capelli chiari. Il suo aspetto appariva quasi minaccioso, tanto da non farlo minimamente sembrare il classico pasticcere ma Ashe non amava giudicare i libri dalla copertina. C'era qualcosa in più in lui, ne era convinto, altrimenti non si sarebbe mai sentito in quel modo.
«Va tutto bene?», gli chiese ancora l'uomo e solo in quel momento, Ashe si rese conto di essere rimasto in silenzio per un po' troppo tempo.
Si schiarì la gola, arrossendo per l'imbarazzo.
«S-sì, scusa», mormorò avvicinandosi al bancone, dove facevano bella mostra paste e torte di ogni tipo. Tutte con un aspetto invitante e delizioso, tant'è che non riuscì a trattenersi dall'esalare un: «Wow», ammirato.
Tutti quei dolci erano stati fatti da quel giovane uomo? O era solo un commesso?, si chiese trovando impossibile non sollevare di nuovo lo sguardo sull'altro.
"I suoi occhi sono così gentili", pensò con il cuore a mille per l'emozione. Da quella posizione poteva vedere ancora meglio il suo viso e tanti altri piccoli dettagli. Era davvero alto e muscoloso, molto più di lui, ma sembrava al tempo stesso delicato.
«Desideri qualcosa in particolare?»
«Io... non lo so», si costrinse a rispondere, sempre più imbarazzato, «è la prima volta che vengo qui e... volevo solo qualcosa di dolce».
«Allora... posso offrirti un assaggio?», propose l'altro, porgendogli un piccolo vassoietto di bignè, «In questo modo magari potrai decidere».
«Oh! Volentieri!», accettò prontamente Ashe, prendendo tra le dita una piccola pasta con la glassa di cioccolato bianco.
La mangiò in un sol boccone. Era deliziosa. Si scioglieva in bocca e aveva un sapore equilibrato e... perfetto.
«È... buonissimo! L'hai fatta tu?», domandò incapace di trattenere la curiosità.
L'altro assentì.
«Preparo tutto io qui», rispose, ed Ashe non poté non sentirsi ancora più emozionato.
Quell'uomo era reale o se lo stava semplicemente immaginando?!
«Complimenti... davvero», commentò sincero, «io non saprei neanche da dove iniziare. So cucinare, ma questa è arte», aggiunse.
«Ti ringrazio».
Alla fine, Ashe lasciò quella pasticceria cinque minuti dopo, con un piccolo sacchetto con dei cannoli e un altro bignè in mano, che avrebbe mangiato durante il tragitto verso il suo appartamento.
Aveva addirittura smesso di piovere e la vita sembrava aver ripreso a sorridergli.
Il caso, anzi, una lunga serie di sfortunati eventi, lo avevano portato in quel locale e per la prima volta in tutta quella pessima giornata, Ashe si sentì felice di aver perso il treno. Perché se fosse riuscito a prenderlo, come tutti i giorni, non gli sarebbe mai saltato in mente di entrare nel locale e di conoscere quel pasticcere che gli aveva rubato il cuore con solo un semplicissimo sguardo.
Tornò nella Pasticceria "Il Cannolo" molte altre volte nei giorni successivi. Il pasticcere si chiamava Dedue e lavorava in quel locale da solo. Gli piacevano i fiori oltre che cucinare, ed era simpatico e dolce. Così perfetto che Ashe non riuscì a dubitare neanche per un momento dei sentimenti che erano nati con quel colpo di fulmine.
Vi era però un piccolo problema. Per quanto amasse trascorrere anche ore all'interno della pasticceria a chiacchierare con Dedue, a due mesi dal loro incontro, Ashe non era ancora riuscito a chiedergli di uscire con lui. Voleva incontrare Dedue fuori dalla Pasticceria "Il Cannolo", voleva conoscerlo anche al di là di quel bancone.
Ma era più difficile di quel che sembrava. Infatti, non poté evitare di insultarsi più e più volte nella strada tra la pasticceria e la stazione.
Sapeva di non poter continuare in quel modo perché, ad essere onesti, la situazione stava diventando surreale. Ma ogni volta che metteva piede nel locale finiva sempre nello stesso identico modo.
Poteva partire con le migliori intenzioni ma quelle venivano puntualmente meno appena Dedue gli rivolgeva quel suo sorriso dolce e un po' imbarazzato.
Sospirò e dopo essersi lasciato andare sul primo sedile vuoto del treno, decise di farsi un po' di coraggio con qualcosa di dolce. Aprì quindi il sacchetto con i cannoli e le due paste che aveva acquistato anche quel giorno, e gli bastò lanciare un'occhiata al suo interno per notare qualcosa di strano. Del cioccolato bianco sulla glassa in cioccolato scuro alla nocciola.
"Una decorazione", pensò subito, ma per quanto quello fosse il suo primo pensiero non poté non notare dei numeri.
Prese quella pasta, confuso. Era un numero di telefono, scritto con il cioccolato.
Qualcosa dentro di lui scattò ma l'incredulità gli impedì di gridare per l'emozione, soprattutto quando notò un'altra decorazione nella seconda pasta rimasta all'interno del sacchetto.
- Vuoi uscire con me? D.-
Una sola e semplice frase che lasciò Ashe senza fiato e tremante per l'emozione. Faticò infatti a rimettere la seconda pasta all'interno del sacchetto, e quasi non riuscì a digitare il numero di Dedue sul suo cellulare a causa dei sussulti del suo corpo travolto da quegli eventi così inaspettati.
- Sì! Certo! -
Quanto meno quelle due parole riuscì a scriverle senza problemi.