kurecchi

Fandom: Fire Emblem Three Houses

Personaggi: Dedue Molinaro, Mercedes von Martritz

Rating: SFW

Parole: 535

Prompt: Cucciolanza

Note:

Subito dopo la DeduAshe ci sono questi due. Sono bellissimi e dolcissimi.
Farran fa parte della mia idea della next generation XD

Dedue camminava avanti e indietro, facendo ondeggiare delicatamente il neonato tra le sue braccia e mormorando a mezza voce una vecchia ninna nanna duscuriana.

Non era bravo nel cantare, ma il piccolo Farran sembrava adorare il suo timbro di voce e Dedue, per il suo bambino, era disposto anche a passare ore ed ore la notte a canticchiargli quelle antiche ninna nanne. Perché Farran era il suo tesoro più grande, un dono per quella vita che alle volte pensava di non potersi neanche meritare.

Sorrise tra sé e sé nel pensare alla sua famiglia. L'anno prima, quando Mercedes aveva accettato la sua proposta di matrimonio, aveva pensato che non avrebbe mai potuto provare una gioia più grande di quella, ma alla fine era arrivato Farran e quella felicità era esplosa.

Merceders gli aveva fatto il dono più bello e non avrebbe mai smesso di ringraziare la vita che gli aveva dato l'opportunità di poter finalmente dire: "Ho un famiglia".

Continuò a camminare e ondeggiare, canticchiando e osservando intenerito il viso paffutello del neonato. Farran era così piccolo e delicato, dalla pelle chiara come quella di sua madre in netto contrasto con la sua ben più scura e piena di cicatrici. Le prime volte, nel prenderlo in braccio, Dedue aveva avuto paura di ferirlo da quanto era minuscolo, ma nel giro di pochi giorni aveva imparato ad abituarsi a quel corpicino. Anzi, come in quell'istante, era difficile riuscire a lasciarlo andare.

Il suo sorriso si fece ancora più dolce e si allargò quando sentì dei leggeri passi nel corridoio.

«Dedue?», la voce di Mercedes lo raggiunse qualche attimo dopo e lui, voltandosi verso la compagna, inclinò un poco il capo per mostrarle il piccolo fagottino tra le sue braccia.

La donna, vestita con una leggera vestaglia color panna, si avvicinò lenta. Si mise in punta di piedi per baciargli la guancia, restando poi appoggiata a lui per osservare il viso rilassato del neonato.

«So che è difficile lasciarlo», mormorò piano Mercedes, con un tono tra il rimprovero e il divertito, «ma devi dormire anche tu».

Dedue annuì.

«Lo so... ma non è semplice», ammise, permettendo alla sua compagna di prendere in braccio il piccolo Farran, liberandolo un po' a malincuore di quel piccolo fagottino placidamente addormentato.

«Già... rimarrei ore qui a cullarlo. Ma siamo adulti e abbiamo tante responsabilità», commentò iniziando a sua volta a ondeggiare.

«Hai ancora una volta ragione», rispose Dedue, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi per sciogliere un po' i muscoli che rimasti nella stessa posizione per tutto quel tempo.

Mercedes ridacchiò dolcemente e dopo aver posato all'interno della culla Farran, si voltò del tutto verso Dedue.

«Sei un ottimo padre, non dimenticarlo mai», gli accarezzò il viso, percorrendo con la punta delle dita una delle cicatrici perlacee che gli sfregiavano la guancia.

«E tu una madre e una moglie perfetta», rispose, prendendole la mano nella sua per poterla baciare. Erano gesti di dolcezza che solo con lei, nell'intimità della loro casa, potevano essere definiti naturali.

«Ora a letto. Non costringermi a usare la forza», scherzò Mercedes, e Dedue, sorridendo a sua volta si piegò per poterla prendere in braccio.

«Allora andiamo», rispose, rubandole un rapido ma dolce bacio sulle labbra.