kurecchi

Fandom: Pokemon

Personaggi: Matsuba, Minaki

Rating: SAFE

Parole: 560

Prompt: Love

Note:

I miei bambini stupidotti, ogni tanto mi torna la voglia di scrivere su questi due XD

Per Matsuba, Minaki, era come un libro aperto.

Si conoscevano da una vita, e ormai il giovane Capo Palestra riusciva sempre a leggere e interpretare tutte le emozioni dell’altro ragazzo. Dai suoi pensieri, ai dubbi, fino alle paure che gli attraversavano anche solo per un istante il volto, e ci riusciva perfino quando il suo migliore amico cercava in ogni modo di nascondere quello che stava provando.

Per quel motivo gli era bastato un solo sguardo per notare il disagio di Minaki. Aveva le labbra strette e le sopracciglia aggrottate in un'espressione che Matsuba interpretò come un misto di imbarazzo e indecisione.

Cosa che stava venendo confermata anche dal fatto che l’altro ragazzo aveva iniziato a torturare con le mani l'orlo della sua giacca, cosa che che faceva proprio quando si sentiva afflitto da qualcosa.

«Va tutto bene?», gli chiese gentilmente e Minaki annuì senza la minima esitazione.

«Certo che va bene», aggiunse poi, come se il suo gesto non fosse una risposta più che adeguata.

Matsuba inclinò il capo, mostrandosi sospettoso. Era ‘stupido’ da parte di Minaki tentare di negare l’evidenza, ma anche quello faceva parte del suo carattere. Infatti il Capo Palestra non poté non mormorare dichiarare un calmo e sicuro: «Sei nervoso», che strappò all’altro un vago lamento.

«Se mi fissi così è ovvio che sono nervoso!», ribatté Minaki, strappando un sorriso a Matsuba, «Sai, non è per niente facile parlare con te», aggiunse con il naso ancora arricciato.

«Ci conosciamo da anni e solo ora te ne rendi conto?», gli fece presente il Capo Palestra.

Minaki sospirò e, in un attimo tutta la tensione sembrò andare via, lasciando Matsuba non poco sorpreso. Non si aspettava una reazione così repentina.

«Sai cosa? Stavo cercando le parole giuste per dirti che mi piaci. Parecchio. E un bel po' di tempo», ammise a quel punto Minaki con un broncio sulle labbra ed un pizzico di imbarazzo nella voce, «ma tu hai la pessima abitudine di leggermi ed hai rovinato tutto».

Matsuba lo fissò senza fiatare, con un'espressione spiazzata e le guance pallide improvvisamente più calde. Cosa che, ovviamente, sembrò non fuggire allo sguardo dell’altro ragazzo.

«… non… non lo avevi capito?», domandò infatti Minaki, sorpreso e con il viso ormai in fiamme.

«Lo speravo, perché mi piaci anche tu», si ritrovò a rispondere Matsuba, nascondendo metà del viso dietro la sua sciarpa, «ma non me lo aspettavo».

Ed era sincero, perché per quanto sapesse leggere Minaki non aveva mai pensato che potesse accadere una cosa simile. Amava Minaki sin da quando erano bambini, e da ormai tempo aveva deciso di mettere da parte quei sentimenti, valutando di più la loro preziosa amicizia ad un amore che aveva sempre visto come impossibile.

«Cosa?», esalò Minaki, spiazzato.

«Eh?»

«Dillo ancora! Che ti piaccio intendo!», esclamò l’altro, con un leggero trillo acuto nella voce.

«Mi piaci», ammise, piegando le labbra in un sorriso.

«E non ti eri mai reso conto che… ti muoio dietro da sempre?», domandò Minaki, emozionato e divertito. Come sempre stava prendendo la situazione di petto, lasciandosi trasportare dal momento e da tutte le emozioni… e Matsuba amava anche quello di lui.

«Beh, anche i migliori si sbagliano di tanto in tanto», concesse con una bassa risata che venne placata con dolcezza dalle labbra dell’altro ragazzo che si erano posate rapide, e forse un po’ troppo irruente, sulle sue.