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Fandom: Touken Ranbu
Personaggi: Higekiri, Hizamaru
Rating: SFW
Parole: 830
Prompt: storia ciclica + memory loss
Note:
Higekiri ha sempre problemi di memoria XD al punto che non ricorda quasi mai il nome del fratello LOL
Una leggera nuvoletta bianca si levava placida dalla tazzina in ceramica posata sul basso tavolino. Si sentiva provenire un piacevole odore di erbe e Higekiri, attratto da quel dolce profumo, non poté non prendere con attenzione la tazzina per inspirarlo a pieni polmoni.
Adorava quel profumo, molto più del sapore stesso del tea. Infatti ripose la tazzina di nuovo sul tavolino, lasciandola intoccata nel suo contenuto.
I suoi occhi corsero verso l'esterno, nel giardino nel quale i giovani Toushirou giocavano e di divertivano - il loro aspetto fanciullesco tradiva la loro vera età e il loro essere estremamente letali.
Era davvero una bellissima giornata, constatò Higekiri con un mezzo sorriso, continuando a seguire i giochi dei tantou con forse un po' di invidia, venendo poi strappato ai suoi pensieri dalla comparsa di suo fratello... del quale non ricordava il nome.
Era forse Haramaru? O Himimaro?
«Oh! Eccoti qui!», esclamò suo fratello donandogli un sorriso, luminoso e felice, al quale Higekiri rispose istintivamente.
«Sono sempre stato qui», rispose divertito.
«Ti ho cercato ovunque!»
«Sì?»
«Certo! Abbiamo una missione», gli fece presente l'altro, senza però mostrarsi realmente arrabbiato o seccato da quella dimenticanza.
«Mh... non me lo ricordavo. Grazie Himaru», rispose sincero, riportando effettivamente alla mente le disposizioni del Saniwa.
«Non è Himaru! Mi chiamo Hizamaru!», si lamentò l'altro, «Cosa devo fare per farti ricordare il mio nome?»
Higekiri scrollò le spalle, alzandosi e stiracchiandosi.
«L'importante è che sappia che sei mio fratello, no?», ribatté con leggerezza, ricevendo come risposta un vago mugolio da parte dell'altro.
«Appunto perché sono tuo fratello dovresti ricordarti!»
Sembrava essere un qualcosa di vitale importanza per lui, ma Higekiri continuava a dimenticare.
"Qual è il suo nome?"
Lo aveva scordato di nuovo.
Era "Hi-qualcosa" o "Ha-qualcos'altro"? Oppure "Qualcosa-maru"?
«Hazaramu?», mormorò, aggrottando le sopracciglia, quasi speranzoso alla sola idea di aver avuto più un lampo di genio che un vero e proprio ritorno di memoria.
«Hizamaru!», venne corretto con tono esasperato, «Andiamo... non voglio far aspettare il comandante».
Quella era una scena che già tante volte si era ripetuta e, sfortunatamente, Higekiri sapeva che non sarebbe stata l'ultima.
Gli sarebbe piaciuto dire "non è colpa mia", ma non ne era poi così certo. Aveva dei normalissimi vuoti di memoria, ma d'altro canto con un po' di sforzo poteva ricordarsi tutti i nomi degli altri suoi compagni - a partire dagli innumerevoli Toushirou fino all'ultimo arrivato, Onimaru Kitsuna - ma non quello di suo fratello.
Qualcosa gli impediva di ricordare quel dettaglio così importante, ed un po' pesava anche su di lui. Soprattutto quando gli occhi dell'altro - Hizaru? O era Hamaru? - si tingevano di quella delusione tanto dolorosa.
Lo seguì in silenzio, andando a congiungersi con gli altri membri del team.
Mikazuki Munechika, Honebami Toushirou, Yamanbagiri Kunihiro e Ookurikara. Li ricordava tutti, non era certo di sapere chi avrebbe ricoperto il ruolo di capitano, ma era un'informazione superflua che in quell'istante stava passando in secondo piano dinanzi alla sua preoccupazione.
In ogni caso, gli fece presente una vocina nella sua mente, si sarebbe dimenticato anche di quello da lì a pochi momenti, quando la foga dei combattimenti lo avrebbe spinto a dedicare tutte le sue attenzioni a ben altro.
"È solo un nome", si disse infatti, guardando suo fratello, "l'importante è sapere chi è, e non dimenticarlo".
E non avrebbe mai dimenticato chi era. Poteva scordarsi il suo nome ma non il loro legame: quello era più forte di qualsiasi altra cosa.
Gli donò infatti un sorriso, mormorando un: «Andiamo, fratello», certo di essere di non potersi mai sbagliare in quel modo. L'altro ricambiò ed entrambi si lanciarono nel cerchio temporale, seguendo i loro compagni nella missione assegnata loro dal Saniwa.
Rimasero fuori dalla Cittadella sì e no due giorni. La missione si era infatti conclusa non solo con un gran successo ma anche in modo abbastanza rapido - non a caso il loro era il Primo Battaglione, uno dei migliori -, e Higekiri accolse con gioia quel rientro, ormai dimentico di tutte le preoccupazioni che lo avevano accompagnato poco prima della partenza.
Non si ricordava neanche più il motivo di tanta apprensione, ma la sua mente gli ricordava però una cosa: il tea che aveva abbandonato vicino al cortile della Cittadella, con quel suo piacevole odore di erbe calde.
Fu infatti con quel pensiero e quel ricordo che tornò suo passi compiuti neanche qualche giorno prima, si soffermò nella cucina e dopo aver fatto bollire l'acqua e messo in infusione le erbe riprese la strada del cortile.
Si sedette ancora sul tavolino basso, con lo sguardo rivolto verso il giardino dove i Toushirou continuavano a giocare, riempiendo l'aria delle loro risate gioiose.
Higekiri sorrise lieto e, attratto come sempre dal profumo di erbe calde e rassicuranti, riprese la tazzina fumante tra le mani. La portò al viso con gli occhi chiusi per poté ispirare con più attenzione quella fragranza che tanto gli piaceva e che gli faceva dimenticare ogni preoccupazione.
Anche il nome di suo fratello.