LA STRADA DINANZI A NOI
Dec. 19th, 2019 02:28 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
LA STRADA DINANZI A NOI
Fandom: Final Fantasy XV
Personaggi: Cor Leonis, Loqi Tummelt
Rating: SFW
Parole: 905
Prompt: 37. Immagine
Note:
Post-World of Ruins. Established Relationships.
L'immagine mi ha fatto subito venire in mente FFXV, e solo scrivendomi è diventata quasi una cosa astratta e filosofica XD ma mi piace XD
Loqi era seduto sul tetto del camioncino, con le gambe a penzoloni e lo sguardo perso verso l'orizzonte, intento ad osservare il sole accarezzare placido l'asfalto, che sembrava quasi tingersi d'oro, e il resto del paesaggio che lo circondava.
Aveva in viso un'espressione quasi meravigliata, e dopo dieci anni di totale oscurità, quello stupore non era poi così anormale. Il poter rivedere il sole alto nel cielo limpido dopo così tanto tempo gli sembrava quasi un dono da non dover mai più dare per scontato.
Era una sensazione stupenda, ma che difficilmente sarebbe riuscita a cancellare la paura del buio. Infatti Loqi non poteva negare di provare un vago senso di smarrimento e di paura con l'avvicinarsi delle ore notturne, tant'è che puntualmente finiva per perdersi in quegli stessi pensieri che, in quell'occasione, lo avevano portato fin sul tetto del camioncino ad osservare il sole calare lentamente verso le montagne ad ovest, accarezzando con deboli ma rassicuranti raggi il paesaggio di Duscae che si stendeva fino al Meteorite.
Il sole sarebbe tornato l'indomani, lo sapeva benissimo, ma non poteva fare a meno di sentirsi in quel modo ad ogni tramonto.
Perso com'era nei suoi pensieri, quasi non sentí dei passi non lontano dalla sua posizione, ma nonostante quella distrazione non si mostrò minimamente sorpreso quando qualcuno pronunciò il suo nome.
«Loqi», era una voce bassa e calma, un po' roca, che alle sue orecchie suonava ormai familiare.
Abbassò lo sguardo, incrociando gli occhi chiari del suo compagno di viaggio.
«Leonis», rispose, lasciando scivolare via in un istante i timori che erano soliti coglierlo in quei momenti. Sentí subito le labbra sollevarsi in un sorrisetto, come se la sola presenza di quell'uomo fosse stata in grado di cancellare ogni incertezza.
La lunga notte di Eos aveva portato via la luce ma, ironicamente, era stata al tempo stesso portatrice di nuovi legami, talvolta inaspettati e imprevedibili. E la loro presenza in quel rifugio, nel bel mezzo della regione di Duscae, ne era la dimostrazione.
Dieci anni prima, Loqi si era presentato a Lestallum ferito e malnutrito, esausto sia nel corpo che nello spirito. Aveva preteso di vedere Aranea, ma alla fine si era dovuto scontrare proprio con Cor Leonis per guadagnarsi l'ingresso in quell'ultimo avamposto.
Le cose tra di loro non erano andate bene i primi tempi, per lo più proprio per il carattere di Loqi, ma alla fine il bisogno di stringere alleanze e di sopravvivere avevano preso il sopravvento.
Avevano infatti iniziato ad andare in missione assieme, a guardarsi le spalle a vicenda e a preoccuparsi l'uno dell'altro. Giorno dopo giorno si mettevano in marcia sulle pericolose strade buie di Lucis, cercando di portare la luce e la speranza ai sopravvissuti.
Cor era diventato il suo compagno. Un collega, un amico e un amante. E quella nuova vita, baciata di nuovo dal sole e dalla speranza per quel futuro di pace e ricostruzione, agli occhi di Loqi sembrava essere meglio di qualsiasi visione di gloria e grandezza avesse mai avuto.
«Ho finito preparare la cena», annunciò tranquillo Cor, indicando con un cenno del capo il piccolo campo allestito su quel vecchio rifugio.
Il falò scoppiettava allegro e invitante, e la loro fumante cena era riposta su un tavolino.
Era una scena ormai familiare. Perché lui e Cor, nonostante la fine della lunga notte, non avevano smesso di viaggiare in lungo e in largo per Lucis, mangiando chilometri su chilometri di asfalto con la loro macchina.
Portavano medicinali e viveri, attrezzatura e armi, tutto il possibile per aiutare le neonate comunità che si affacciavano a quella nuova e luminosa era.
Era un buon impiego e Loqi non poteva non sentire l'orgoglio riempirgli il petto ad ogni consegna effettuata.
«Alla buon ora», commentó però, con un sorrisetto sfrontato. Il tramonto lo agitava, era impossibile nasconderlo, ma grazie al suo compagno riusciva sempre a dimenticare quel timore.
«Avresti potuto aiutare», gli fece presente Cor, senza però un reale tono di accusa.
Loqi storse un poco il naso.
«Io ho guidato fin qui. Spettava a te», ritorse.
«Allora non lamentarti del ritardo», rispose Leonis, e Loqi scrollò le spalle divertito.
Non si ricordava neanche se, nel periodo della sua carriera militare nell'esercito imperiale, si fosse mai sentito in quel modo. Ma da quando aveva iniziato a frequentare Cor, quelle sensazioni sembravano quasi all'ordine del giorno.
Si sentiva leggero, più incline alla battuta che alle lamentele o alle dichiarazioni di guerra o di superiorità. Continuava, ovviamente, a battibeccare con Cor, ma stava bene insieme a lui. E non importava altro.
«Quindi che fai… scendi?»
Loqi annuì e, agilmente, balzò giù dal camioncino. Cor gli fu subito accanto, quasi pronto a sorreggerlo in caso di una qualsiasi perdita di equilibrio con un muto: "Attento", sulle labbra..
Era una presenza rassicurante, anche in quei piccoli gesti e Loqi doveva ammetterlo ancora una volta: se non fosse stato per quell'uomo lui non si sarebbe trovato in quel luogo.
Lo aveva reso più forte e consapevole del mondo al di fuori dell'impero, lo aveva protetto e rimproverato quando ce ne era bisogno. Loqi stesso aveva ricambiato più volte quegli stessi gesti. Ma cosa più importante, Cor lo aveva aiutato anche a vedere il futuro in modo diverso. Perché la luce era tornata e la strada dinanzi a loro non era più cupa e piena di pericoli, ma la poteva vedere illuminata e sicura. Ed era felice di poterla percorrere con Cor al suo fianco.